Borgo Orefici – Basilica di Sant’Eligio
Nel cuore di Napoli, fra via Marina ed il Corso Umberto I, si estende il Borgo Orefici, uno storico rione nel quartiere Pendino dove l’arte orafa, tramandata di padre in figlio, trova la sua massima espressione.
Come la maggior parte delle strade partenopee, il Borgo è caratterizzato da strade molto strette ed irregolari ad eccezione di Piazzetta Orefici, nella quale è situato il Cristo, un crocifisso ligneo settecentesco la cui particolarità è quella di poterlo ammirare da entrambi i lati.
l nucleo originario del Borgo nacque come aggregato di corporazione in epoca medievale, quando la regina di Napoli Giovanna I d’Angiò concesse, alle botteghe artigiane, il riconoscimento ufficiale. In realtà, la prima maestranza orafa proveniva dalla Francia, ma gli artigiani napoletani non impiegarono molto tempo ad affiancarli, prima, e a soppiantarli completamente, poco dopo: essi riuscirono, in tal modo, a creare una tradizione genuinamente napoletana, che fu riconosciuta, per il suo valore, in tutta Europa; non a caso, è proprio nel Borgo che sono state fuse, battute e realizzate le sontuose statue e i ricchi arredi del celebre Tesoro di San Gennaro, come di molte altre chiese della nostra città.
Altra peculiare caratteristica della vita del Borgo era l’udienza: quattro Consoli della Corporazione, posizionati al centro di Piazza degli Orefici, avevano il compito di supervisionare e controllare il lavoro degli artigiani.
Facendo un salto temporale, nell’Ottocento le lavorazioni in argento si attestano sia per ornamento sia per uso quotidiano: una richiesta proveniente da tutte le classi sociali. La legge sulla fabbricazione dell’argento era cambiata, e prevedeva nuovi tipi di punzonatura, come il triplice bollo formato dalle iniziali del nome e cognome del fabbricatore.
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Arrivando a tempi più prossimi, a partire dal 2000 circa i soci del Borgo hanno sentito l’impulso necessario per la trasformazione dell’associazione in consorzio, spinti anche dalle nuove esigenze di mercato e dall’allargarsi dello scenario economico per effetto della globalizzazione. L’obiettivo del Consorzio era quello di tutelare le imprese con interventi di sostegno economico e di riqualificazione territoriale: fu creata, infatti, un’area pedonale che permetteva piacevoli passeggiate per ammirare le vetrine degli orefici.