I Quartieri, chiamati generalmente “Quartieri Spagnoli”, sono una parte della città di Napoli.
I Quartieri furono creati nel 16 per ospitare presidi spagnoli, da cui il nome, il cui ruolo era quello di placare le rivolte dalla popolazione napoletana.
Ben presto divennero un quartiere infame con un alto tasso di criminalità e prostituzione.
Oggi è solo una zona popolare dove vivono molte famiglie non lontano dal centro della città e dal mare.

Spaccanapoli la lunga via dritta di Napoli che spacca Napoli in due

L’alloggio nei quartieri spagnoli consiste di solito di sei piani con una terrazza sul tetto e un cortile centrale. La larghezza della strada media è di circa 3 metri.

I quartieri sorgono intorno al XVI secolo al fine di accogliere le guarnigioni militari spagnole destinate alla repressione di eventuali rivolte della popolazione napoletana, oppure come dimora temporanea per coloro che passavano da Napoli in direzione di altri luoghi di conflitto. Fin dall’epoca della loro nascita, i quartieri spagnoli presentarono fenomeni di criminalità e soprattutto prostituzione, legata alla continua ricerca di “divertimento” da parte dei soldati spagnoli. Nonostante l’emanazione, da parte del viceré di Napoli, don Pedro de Toledo, di alcune apposite leggi tese a debellare il fenomeno, il quartiere rimase nel tempo sempre un’area di grandi difficoltà sociali della città partenopea.

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Nonostante la nomea che il quartiere si porta dietro, esso costituisce comunque un 
nucleo di rilevanza storico artistica di prim'ordine della città di Napoli, che offre
anche diversi spunti della cultura popolare e dello stile di vita napoletano, come,
per esempio, la presenza di piccole botteghe artigianali, oppure dei 

"bassi napoletani",

o, ancora, di piccoli e bui vicoli caratterizzati da alte scalinate e dai panni stesi
ad asciugare tra i palazzi.

Tra i principali monumenti d’interesse del quartiere, vi sono:

  • Chiesa dell’Immacolata Concezione e Purificazione di Maria de’ nobili in Montecalvario
  • Chiesa di San Carlo alle Mortelle
  • Chiesa di San Mattia (Napoli)
  • Chiesa di Santa Maria della Concezione a Montecalvario
  • Chiesa di Santa Maria della Lettera
  • Chiesa di Santa Maria della Mercede a Montecalvario
  • Chiesa di Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe
  • Chiesa di Sant’Anna di Palazzo
  • Chiesa di Santa Maria del Rosario a Portamedina
  • Chiesa di Santa Maria della Concordia
  • Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Toledo
  • Complesso di Santa Maria dello Splendore
  • Chiesa di Santa Maria Ognibene
  • Chiesa di Santa Maria ad Ogni bene dei Sette Dolori
  • Chiesa di Santa Teresella degli Spagnoli
  • Chiesa della Trinità dei Pellegrini
  • Chiesa di Santa Maria Materdomini
  • Chiesa della Santissima Trinità degli Spagnoli
  • Chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo
  • Chiesa di Santa Maria della Speranza
  • Chiesa di Santa Maria Maddalena delle Convertite Spagnole
  • Chiesa della Congregazione dei 63 sacerdoti
  • Oratorio della Confraternita del Santissimo Crocifisso ai Sette Dolori
  • Oratorio della Confraternita dei Bianchi dei Santi Francesco e Matteo alla Scala Santa
  • Palazzo Cammarota (una delle residenze napoletane di Giacomo Leopardi)
  • Palazzo di Magnocavallo
  • Palazzo in via Speranzella 123
  • Palazzo Anastasio
  • Palazzo Cattaneo-Barberini in via San Mattia 63
  • Palazzo Cedronio
  • Palazzo D’Afflitto-Imperiali
  • Palazzo Majorana
  • Palazzo Ruffo di Baranello
  • Scavi di Sant’Anna di Palazzo
  • Villa Adriana (Napoli)

I quartieri spagnoli oggi

Nel Settembre del 2012 è stata aperta, in prossimità dei Quartieri Spagnoli, la stazione Toledo della Linea 1 della metropolitana di Napoli. Durante gli scavi per la realizzazione della seconda uscita della stazione, in piazza Montecalvario, sono state rinvenute tracce di insediamenti abitativi dell’Età del ferro del 1500 a.C. circa (la datazione lascia pensare all’età del bronzo). In piazzetta Santa Maria degli Angeli, invece, sono stati ritrovati reperti della Napoli medievale. Nei quartieri vivono circa 14.000 persone per un totale di 4.000 famiglie dislocate su una superficie di circa 800.000 metri quadrati. A causa della particolare conformazione del suolo, nei quartieri storici della città avvengono non di rado cedimenti del terreno. Nella notte a cavallo tra il 22 e il 23 settembre 2009, in vico San Carlo, probabilmente a causa delle forti piogge, si è verificato il crollo del manto stradale, che ha dato luogo a una voragine di quasi 20 metri di lunghezza. Ciò ha provocato l’immediata evacuazione di alcuni edifici e la chiusura della chiesa di San Carlo alle Mortelle.